Mi avvicino, osservo: accelera.
Mi allontano, sfuoca: rallenta.
Uno per uno li conto, mischiàti dell’altro, il suono che ne esce fluttua, continuo. Irregolare.
Colpi sovrapposti, sordi, ci alzano il petto.
Rimbombano nella distanza che ci fa estranei.
È solo se ti attraverso e respiro il tuo odore che ti metto dentro di me.
E il ritmo si accorda, domestico, l’uno all’altro.
Tra due, in fondo, un respiro muto, in ascolto.
Nessun rumore.
Pieno di vita.
Il silenzio è lo spazio tra due battiti del cuore.