E alla fine è giusto maledire facebook che mi ricorda il tuo compleanno, che però non è più un compleanno ma un anniversario. Io vorrei che ci fosse, come quello della nascita anche l’anniversario della morte. Della tua morte. Già perché tra i messaggi, le foto, i commenti, quello sembra un luogo così pieno di vita mentre tu la vita l’hai lasciata, poco più di un anno fa.
Solo che non c’è scritto da nessuna parte, non lo trovi sbagliato?
Vorrei vederlo quel numero, quel giorno. Vorrei un inizio ed una fine.
Perché mi sembra strano che non ci sei, mi sembra solo come se non ti vedessi da un po’, come se in questo poco tempo non ci fosse stata l’occasione di incontrarci e fermarci un secondo a raccontarci una storia.
Lo so che ti ho accanto, in quel modo lì, lo so che posso trovarti e pensarti perfino in quello che mi capita.
Attonito, resto a guardare quel rimando e il tuo nome scritto là in un angolo, lo seguo e vedo tanti amici mettere parole, un bacio, pensieri, un ricordo.
Mi fermo e maledico questa assenza.
Poi mi giro ti saluto e vado a scriverlo.
Perché alla morte, a quella, non ci si può abituare mica.
Mai.