È questo sforzo, di tempo immemore
che mi separa
di quanto aumentato l’allungo
per raggiungerti.
Sublime ignoranza
smetti, ti prego, di cullare
la mia beata coscienza.
Basta! Intorpidita, ubriacata
non ti serve a ritrovarla dall’alto
a scrutare le nebbie.
Neanche serve questo risparmio,
questa unica imprevedibilità
che ti serbi.
C’è finora un solo colpo,
un battito.
Da risuonare, effondere,
moltiplicare.
Raccolto a celebrare
esequie al passato*.
* Quest’ultimo verso è un omaggio ad Alda Merini