Madre e bimba.
Per il tuo frutto che meravigliosamente hai.
Ti invidio.
Per il tuo essere donna a donna.
Per questo intelligente passaggio che la natura non ha scordato.
Perché vi siete mischiate il sangue da dentro e ora il seno da fuori, così che impari a (ri)conoscerti esterna ma non estranea.
Non dubitare però che tutto questo sia anche per te.
Perché se ti avvantaggia il saperlo dell’essere figlia, altrettanto ti spaventi il furto di quell’altro cuore che con tanta cura era riposto accanto a te.
Quel muscolo asincrono un poco più basso, scippato nel parto.
Guardalo.
Non sai niente di lei.
Accostati, usalo, ora e più tardi.
Per essere mamma.
Devi essere figlia.
E un incontro, uno scontro e un nuovo incontro: latte.
E ora che hai l’hai letto come madre, rileggilo come figlia.