Vi conosciamo da tanti anni Vi conoscete da tanti anni Vi siete abbracciati sfuggiti nascosti inseguiti ascoltati amati perdonati emozionati chiamati Vi siete trovati Trovati nel senso di cercare (prima) e nel senso di azzeccare (poi) E vi siete talmente tanto azzeccati che oggi vi siete sposati Molti verbi ancora accadranno Alcuni al di fuori di voi Altri, come benedizioni, dentro di voi Che tutti questi verbi vi trovino come siete oggi Sposi
Tra due
Mi avvicino, osservo: accelera. Mi allontano, sfuoca: rallenta. Uno per uno li conto, mischiàti dell’altro, il suono che ne esce fluttua, continuo. Irregolare. Colpi sovrapposti, sordi, ci alzano il petto. Rimbombano nella distanza che ci fa estranei. È solo se ti attraverso e respiro il tuo odore che ti metto dentro di me. E il ritmo si accorda, domestico, l’uno all’altro. Tra due, in fondo, un respiro muto, in ascolto. Nessun rumore. Pieno di vita. Il silenzio è lo spazio tra due battiti del cuore.
Sogno
È poi, lunedì. La fila dei giorni. Attesa che torni. L’aspetto là in fondo, perché non è qui. E questa è misura, che poi è un lontano. In questa distanza scrivi una parola. Per ogni mattina ne voglio una sola. La linea che forma, è un tratto di mano. Una, sospesa. Spremuta ogni notte mentre ci separa. Che dica di te e ci interroghi avara. Misteriosa però, che non faccia sorpresa. Lasciala partire, via. Come se il suono non fosse più tuo. Il soffio di un dio tu pensalo suo. Il ritorno sarà, assieme alla mia. E porterà lacrima, assieme un sorriso. Amara e di cuore. Di gioia e splendore. Che scende, e ti illumina … Read More
Se passi di qua
Se passi di qua stringimi i nodi. Se passi di qua mostrami il passo. Se passi di qua fammi un po’ luce. Se passi di qua dimmi il coraggio. Se passi di qua ripara il vento. Se passi di qua dammi un po’ corda. Se passi di qua toglimi il ghiaccio. Se passi di qua sposta quel sasso. Se passi di qua scalda un abbraccio. Se passi di qua guardiamo in alto. Se passi di qua scioglimi l’urlo. Se passi di qua. Arrampica le nuvole, Aldo. Ti lascio questa.Signore delle cime
In nessun caso, mai.
Ah il mio cuore giace infranto in mille pezzi. Come potrò ora ricomporre questa ferita che lacera il mio petto? Essa rivela per intero la mia debolezza. Quale crudeltà ti appartiene per produrre in me un tale e terribile affanno? Disprezzi dunque la gioia, tu? Già ti dovresti ritirare a nutrire un nuovo spirito. E prendere un tempo che ti faccia un cuore nuovo e spalanchi lo sguardo sulla pianura. Innàlzati alla quota di questa saggezza per aprirti all’inevitabile tragedia della passione.
Servono spalle
Servono spalle. Spalle a sostenere, il peso di un’assenza. Spalle ad occupare, intera una larghezza. Spalle a misurare, diversa la distanza. Spalle ad appoggiare, la testa non la pancia. Spalle ad oscurare, la luce in una stanza. Spalle a trattenere, il pugno della rabbia. Spalle a caricare, lo zaino di partenza. Spalle ad affiancare, l’amico in una piazza. Spalle a tatuare, un segno di memoria. Spalle ad asciugare, il pianto di giustizia. Spalle a sollevare, un brivido in altezza. Spalle a traslocare, la vita in una scelta. Spalle. Oggi servono spalle. Domani forse, parole e cuore.
Utopie
Questa storia sempre raccontata agli altri dagli altri, facciamola. Che la tua bellezza e la tua chiusura erano per me la più grande fatica. Ora leggo in quegli occhi. Tienili così.
Sangue
Una piccola ferita Urla tra le dita del piede Sta lì, come una febbre A ricordarmi l’amore.